Data: 14 settembre - 6 ottobre 2019. Vernissage sabato 14 settembre ore 10.30
Ora: sabato 14 e domenica 15 settembre, 9.30-12.30 / 15-19.00 sabato 21 e domenica 22 settembre, 9.30-12.30 / 15-19.00 sabato 28 e domenica 29 settembre, 9.30-12.30 / 15-19.00 sabato 5 e domenica 6 ottobre, 9.30-12.30 / 15-19.00
Luogo: Castello Visconteo, Piazza della Liberazione, Voghera (PV)

Un reportage in bianco e nero sulla progressiva scomparsa di una delle ultime culture nomadi rimanenti al mondo a causa dei forti e repentini cambiamenti climatici che hanno colpito le steppe della Mongolia, della crescente urbanizzazione e dei mutamenti politico-sociali dopo la fine del regime comunista nel 1992.


Voghera Fotografia 2019, incontro nazionale dedicato alla fotografia d’autore dal titolo “Tra luoghi e persone. Transiti”, presenta dal 14 settembre al 6 ottobre nelle sale del Castello Visconteo la mostra “Vanishing Shepherds” della giovane fotografa che vive e lavora a Lecco Sara Munari, che da sempre ama viaggiare e raccontare storie controverse con la sua macchina fotografica.

Vanishing Shepherds non vuole essere una denuncia, ma la presa di coscienza di come uno dei paesi più affascinanti e incontaminati del nostro pianeta stia lentamente ma irrimediabilmente soffocando, dove il fascino di luoghi e tradizioni leggendarie rischiano seriamente di scomparire.

In Mongolia, grande circa cinque volte l’Italia, dove la pastorizia è stata per secoli la principale fonte di reddito del Paese, la globalizzazione, i cambiamenti climatici e quelli politico-sociali hanno man mano trasformato il futuro di un intero paese, e oggi su tre milioni di abitanti meno del 40% è nomade e vive di pastorizia.

Gli scatti di Sara Munari raccontano tutto questo partendo dal lento movimento che la pastorizia sta facendo verso le città, non solo alla volta della capitale Ulan Bator. Momenti di vita quotidiana di chi ancora cerca di sostenersi quasi esclusivamente di pastorizia: dalla mungitura al pascolo, dal reperimento dell’acqua alle faccende domestiche, dalla creazione dei recinti alla tosatura del bestiame.

Le foto sono state scattate nel Distretto di Cogt-Ovoo, dove Sara Munari ha seguito per diverso tempo Oieck un pastore di 53 anni che vive con la sua famiglia a 30 km da Dalanzadgad, Ömnögovi Aimag, nel deserto del Gobi, a sud della Mongolia, potendo così vivere e comprendere le difficoltà quotidiane dei pastori nomadi, a partire dalle praterie sempre più inaridite per l’innalzamento progressivo delle temperature.

Le fotografie di Sara Munari sono testimonianza di come sia sempre più difficile, oggi, vivere di sola pastorizia in Mongolia, un paese dove la disparità di opportunità lavorative fra aree urbane e agricole è in costante crescita, di fronte alla quale tuttavia il governo sta cercando di porre rimedio con un piano di sviluppo che mira a valorizzare e tutelare l’allevatore e il bestiame.

Un’azione politica che vuole anche impedire il sovraffollamento delle città, a partire dalla capitale, dove vive quasi un milione e mezzo di persone (ovvero metà dell’intera popolazione mongola), e dove l’inquinamento (chi non può acquistare il carbone brucia qualsiasi altro materiale, a partire da gomme e altri rifiuti) e la criminalità stanno crescendo in maniera esponenziale.

La seconda edizione di Voghera Fotografia, dal titolo “Tra luoghi e persone – Transiti”, organizzata e promossa da Spazio 53 – Visual Imaging in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, La Provincia Pavese e photoSHOWall, patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Fondazione Cariplo, ASM, FIAF e UNICEF, si svolgerà per quattro fine settimana da sabato 14 settembre a domenica 6 ottobre all’interno delle sale del piano nobile del Castello Visconteo.

Diretta da Arnaldo Calanca con il comitato scientifico composto da Renzo Basora, Luca Cortese, Gianni Maffi e Pio Tarantini, l’edizione 2019 di Voghera Fotografia vuole essere luogo di confronto e riflessione sulla comunicazione visiva, un evento diffuso sul territorio che coinvolge l’intera città con un programma ricco di iniziative: sei progetti fotografici con oltre 25 fotografi italiani e stranieri, più di 250 fotografie esposte, una finestra su “I Giganti del Jazz” con cinque progetti fotografici e quattro incontri, una collettiva FIAF dei circoli della Provincia di Pavia,  la prima “Camera Obscura” stabile in Italia, ideata e realizzata da Beppe Bolchi e Spazio 53 nella Torre nord-ovest del Castello Visconteo, una esposizione su Leonardo Da Vinci e una sul 180° della nascita della fotografia, una rievocazione per il 50° dell’allunaggio oltre a corsi e workshop, incontri e talk, visite guidate, performance e videoproiezioni.

Comunicato Stampa Sara Munari, VANISHING SHEPHERDS