Data: 14 giugno 2018
Ora: 20.00
Luogo: Après-coup, via Privata della Braida 5, Milano

Due attori stanno mettendo in scena e costruendo uno spettacolo a sketch sul ciclismo e i suoi eroi. È forse la loro ultima occasione teatrale, sono lo specchio di un teatro che fa fatica a sopravvivere, di un’amicizia fatta di fallimenti, prove e mancati successi.


Un racconto su due piani, il metateatro e la bicicletta con i suoi eroi.

Giovedì 14 giugno con inizio alle ore 20 sul proscenio di Après-coup in via Privata della Braida 5 va in scena “Tempi maturi” di Allegra De Mandato con Emanuele Arrigazzi, che per l’occasione si sdoppia interpretando l’uno e l’altro.

Un clima beckettiano e surreale che fa da cornice a episodi di ciclismo epico che coinvolgono grandi eroi, Coppi e Bartali, Biagio Cavanna, Marco Pantani, il “diavolo rosso” Gerbi.

IL MONOLOGO

Due attori stanno mettendo in scena e costruendo uno spettacolo a sketch sul ciclismo e i suoi eroi.

È forse la loro ultima occasione teatrale, sono lo specchio di un teatro che fa fatica a sopravvivere, di un’amicizia fatta di fallimenti, prove e mancati successi.

I due protagonisti sono due attori sopra la quarantina, ormai stanchi e imbolsiti ma che tentano ancora “il folle volo”…uno più cinico e disilluso, l’altro entusiasta e cialtrone, si emozionano ancora per una battuta riuscita, faticano ad arrivare a fine mese ma provano a “investire” su loro stessi, prendendo in giro un teatro fatto di polvere e sudore, ma anche di ammiccamenti e riscatti, giocando con i generi e passando dal drammatico al comico dall’animazione alla performance.

Lo spettacolo che i due protagonisti in scena stanno cercando di mettere assieme è un insieme di episodi sul ciclismo epico…una serie di monologhi sugli eroi della bicicletta, piccola magia in una società ormai vittima della disillusione e del disincanto, incarnata proprio dalla decadenza dei nostri attori.

Eppure sono proprio loro che cercano in tutti i modi di farci sorridere, commuovere e ridere. Di una risata a volte amara? Sì, ma anche con la speranza quasi certezza che, in fondo in fondo, basti una bicicletta per farci davvero volare.