Data: 15 novembre - 7 dicembre 2022. Opening martedì 15 novembre dalle 18 alle 20
Ora: Da martedì a venerdì dalle 17 alle 19. Negli altri orari e sabato e domenica solo su appuntamento info@galleriascogliodiquarto.com
Luogo: Spazio d'Arte Scoglio di Quarto, via Scoglio di Quarto 4, Milano

Una pittura che frantuma il dato esterno per diventare pura emozione e raffigurare la struttura profonda di un paesaggio magico e infinito, intenso e potente come quello delle isole Skellig sulla costa atlantica dell’Irlanda del sud


L’ultima mostra di Alessandra Chiappini, nata a Piacenza nel 1971, nasce dopo aver partecipato a una residenza d’artista vicino alle isole Skellig, nella regione del Kerry, e le sue tele riportano lo Skyline di quelle vette ripide e aguzze e di paesaggi senza tempo dove ancora i ritmi della vita sono in armonia con quelli della natura.

Un’esperienza intensa, avvolta da una natura potente, di vento, pascoli e cieli striati, di onde che si infrangevano sulla scogliera, sapendo che ogni tanto una balena passava lì davanti, che oltre la collina c’era un menhir millenario e vicino alla spiaggia un pozzo sacro d’epoca pagana

Un vissuto e un visto che è stato riversato sulla tela liberando la mano e il gesto per un’interpretazione emozionale capace di andare oltre il visibile.

Le quindici opere esposte a Milano sono un racconto dettagliato di tutto questo, un lavoro di sintesi quasi astratto, dove il paesaggio è ridotto a pochi, densi tratti riassuntivi, dove il nero, a volte accennato altre invadente, altre ancora lacerante, determina in maniera forte gli spazi sulla tela.

La rpoetica pittorica di Alessandra Chiappini cerca di raggiungere la forza più interna della realtà, quel “nascosto” che unisce macrocosmo e microcosmo.

Non è un caso che i titoli delle opere, così come quello della mostra, sono ripresi dai versi del poeta Wallance Stevens, uno dei giganti del Novecento americano, capace di vertiginose riflessioni sul rapporto tra uomo e natura.

Nell’arte di Alessandra Chiappini non ci sono divagazioni illustrative. L’artista non vuole riportare quello che i suoi occhi hanno visto ma quello che la sua anima ha sentito, e lo fa con pennellate veloci e intense, permettendo così alla pittura di seguire l’inconscio e arrivare subito.

L’esigenza interiore di abbracciare spazi più grandi spinge l’artista ad affidarsi a una pittura di impulso e gesto che aiuta la natura ad esprimersi in tutta la sua forza e grandezza.

Un’interpretazione dell’atto artistico che le fa scegliere – come “tele” sulle quali dipingere – vecchi teloni consunti in pvc di camion dismessi che recupera tagliandoli a strisce di oltre un metro e mezzo e appendendoli direttamente in parete con due semplici chiodi.

Comunicato stampa A. Chiappini, Il pensiero del vento

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