Data: 18 maggio - 30 settembre 2023. Opening, giovedì 18 maggio ore 18.30
Ora: da martedì a sabato 10 -13.30; 16 19.00
Luogo: Galleria 70, Via Pietro Calvi 2, Milano

La grande classe di Laugé nel ritrarre la natura e il vivido interesse della Garrone per l’umanità che la circonda declinano con diverso linguaggio la medesima qualità di sentimento


La Galleria 70 di Milano presenta dal 18 maggio al 30 settembre la mostra “Stand E 015” con le opere fotografiche di Agnese Garrone e di Dominique Laugé, recentemente presentate a MIA Photofair 2023 riscuotendo un notevole successo da parte del pubblico.

Le 28 fotografie in bianco e nero esposte alla Galleria 70, quattordici per ogni autore, mostrano il senso di profonda corrispondenza e assonanza che unisce i due artisti.

Le opere di Dominique Laugé, vero maestro del paesaggio, e della giovane Agnese Garrone, sono associate in una sequenza che, a dispetto della reciproca diversità dei temi trattati e dell’impostazione, fluisce in un inatteso accordo poetico, in una linea di continuità che ha il carattere della più naturale armonia.

La grande classe di Laugé nel ritrarre la natura e il vivido interesse della Garrone per l’umanità che la circonda declinano con diverso linguaggio la medesima qualità di sentimento, che ha in sé qualcosa di nobile e antico;

un’affinità che si riscontra nello stesso allestimento delle opere in mostra che mette in relazione i lavori di due artisti diversi per età, esperienza, stile e scelta dei soggetti, ma che si rivelano tuttavia molto vicini nella sensibilità e nella temperie emotiva conferita alle rispettive immagini.

A Milano Dominique Laugé presenta, con l’ordine compositivo dal ritmo posato e solenne che contraddistingue la sua arte e la sua anima, i paesaggi del Canton Vaud in Svizzera e della Provenza in Francia:

paesaggi senza mai figure umane, sospesi, introversi, quasi fosse questo l’unico modo per avvicinarsi all’interiorità della vita, dove la luce, morbida e soffusa, gioca un ruolo determinante e viene trattata dall’autore in maniera magica, quasi pittorica.

Con differente ispirazione, la giovane Agnese Garrone si mostra animata da un vivo senso di partecipazione e affetto peri propri simili. Le immagini che crea paiono sempre rivolte verso l’esterno, persino quando sono autoritratti, e con uno strano afflato lirico, che rimanendo sotterraneo e implicito percorre tuttavia l’intera scena, danno l’impressione di accarezzare la realtà.

Le sue figure, le sue situazioni, appartengono certo all’esistenza quotidiana e formalmente non recano in realtà alcunché di speciale, se non per la circostanza, determinante, di albergare entro sé una pregnanza del tutto singolare, e di ammantarsi di un’aura romanzesca che le rende autentiche quanto la vita.

Comunicato stampa mostra Stand E 015